Storie e personaggi del Tour de France: il reduce, il samurai e quell’insulto: «Negro di m...»

  • Kevin Reza, francese, 26 anni. Non è il primo corridore di colore al Tour. Ma è sicuramente il primo che sta ottenendo risultati non disprezzabili. Sempre in testa al gruppo, piazzato più volte. Giorni fa, in fuga, un corridore svizzero, Michael Albasini, avrebbe insultato Kevin perche non collaborava. «Sporco negro», gli avrebbe detto. Grossa polemica. Albasini ha fatto sapere di non aver pronunciato quelle parole. All’indomani stretta di mano (fotogallery di Alessandro Fulloni: twitter @alefulloni) (Afp)

  • (Lapresse)

  • Ed ecco lo svizzero Albasini. «Non c’è stato alcun insulto a sfondo razzista, si tratta di un malinteso. È vero che mi sono arrabbiato con Reza - ha detto - perché in fuga non tirava. Mi sono rivolto a lui in inglese, ma non ho pronunciato parole razziste» (Afp/Pachoud)

  • Tom Patton, australiano. Ha fatto parte dei commandos australiani. E nel 2006 era in Iraq. Dopo essere miracolosamente sopravvissuto all’esplosione di una mina ha cambiato mestiere. E ora fa il massaggiatore dello sprinter Mark Cavendish. All’Equipe, che ha raccontato la sua storia, ha detto: «Quelli dei reparti speciali che uccisero Bin Laden sono come Cavendish che vince uno sprint...» (Foto Equipe/Prevost)

  • Zdenek Stybar, ceco. Campione del mondo di ciclocross, si è sposato alla fine di una tappa. La foto che ha postato su Instagram è corredata da queste parole: «Il più bel giorno della mia vita»

  • Cheng Ji, 27 anni, professione gregario. Detiene tre record che non saranno mai battuti: è il primo cinese ad aver partecipato a Vuelta, Giro e Tour. Ovunque gli speaker sono in difficoltà, nel capire come si chiami effettivamente. «In Cina il cognome è messo davanti, quindi sarebbe giusto - spiega lui - dire Jj Cheng. Ma in Europa suona meglio Cheng Ji. Per me è lo stesso, mi vanno bene tutti e due i modi» (Reuters/Pellissier)

  • (Photo by Doug Pensinger/Getty Images)

  • C’è anche un giapponese al Tour, Yukiya Arashiro, 30 anni. Passione per le arti marziali, il record di essere il primo corridore del Sol Levante alla Grande Boucle lo detiene dal 2009 (Afp)

  • (Afp)

  • Ciclismo e politica. Ecco il presidente della Repubblica francese al Tour, nell’auto del direttore della corsa Christian Prudhomme (Afp/Pachoud)

  • Hollande e una tifosa. Selfie durante la tappa del pavè. Prima del via l’inquilino dell’Eliseo ha incontrato la maglia gialla Nibali per fargli gli auguri (Afp/Pachoud)

  • Lo svizzero Reto Hollenstein. Eroico all’arrivo: cade nella tappa da Carcassonne a Bagnères-de-Luchon. E si fora (letteralmente) un polmone con un freno che gli entra nel petto. Lui però tira dritto: insegue il gruppo da solo per 60 chilometri. Per farlo sfrutta la scia delle ammiraglie e per questo la giuria lo multa due volte. Però arriva al traguardo. ll giorno dopo davvero non si può proseguire. E si ritira (Epa/Valat)

  • Andrew Talansky, un altro dall’impresa eroica. Recordman delle cadute: nemmeno stiamo a enumerarle tutte. All’ultima, si fa veramente male. Tutti gli dicono di ritirarsi: lui tira dritto. L’avversario a questo punto è un solo: la tagliola del fuori tempo massimo che lo squalificherebbe direttamente. Lui ce la fa al traguardo per pochi secondi. Anche se arriva ultimo,è la «maglia Malabrocca», staccato di mezzora. Ovviamente il pubblico era tutto per lui. E c’era pure una specie di «diretta» twitter della sua stoica pedalata seguita con questo hashtag: #GoTalanskygo. All’indomani si è ritirato (Afp)

  • (Ap Photo/Laurent Cipriani)

  • Le lacrime di Alberto Contador, ritirato dopo una brutta caduta che lo obbliga a saltare anche la Vuelta. Campione pure nei modi: prima di lasciare il Tour ha fatto gli auguri a Vincenzo Nibali (Afp)

  • Bernard Hinault (5 volte vincitore del Tour e 2 del Giro) al Tour. «Nibali mi ha sorpreso» ha ammesso candidamente l’ex campione francese (LaPresse)

  • Sir Bradley Wiggins: all’inglese vincitore dell’edizione 2012 (e nel 2014 lasciato a casa da Sky per non fare ombra a Froome) non sembra che questo Tour manchi poi molto...

  • Si, saranno sciovinisti i francesi come sovente diciamo noi italiani. Ma queste prime pagine...

  • Un certo Ferdy Kubler... Leggenda del ciclismo. Il 24 luglio il campione svizzero ha compito 95 anni. Anche per lui è record: quello di più anziano vincitore del Tour vivente (l’edizione che lo vide in maglia gialla finale era quella del 1950)

  • Una volta chiusa alla carriera (un centinaio di vittorie all’attivo) Kubler è rimasto sempre legato al mondo del ciclismo, anche se lo si è visto più sui campi da golf , passione condivisa con la moglie Christina, di 30 anni più giovane.

  • Se alla fine del Tour stileranno la classifica del corridore che ha percorso più chilometri in fuga, a vincere potrebbe essere questo italiano, Alessandro De Marchi, alla quale la giuria della corsa gialla ha più volte assegnato il premio della combattività. Friulano di San Daniele, 28 anni, è scappato più volte dal gruppo. Sempre ripreso a una manciata di chilometri dall’arrivo. Ma dai e dai, prima o poi la volta buona arriverà... Intanto De Marchi si consola con il bacio di una miss (Afp/Pachoud)

  • (Ap/Ena)

  • Quindicesima tappa per il Tour de France e dramma per il neozelandese Jack Bauer: in fuga con lo svizzero Elmiger subito dal via, quindi per 222 km, è stato ripreso a soli 50 metri dal traguardo. Bauer, passato il traguardo, si è lasciato andare alle lacrime. Mica è finita: qui vediamo il ciclista a terra, nella diciottesima tappa, dopo una caduta. Stavolta le lacrime sono per il dolore (AP Photo/Lionel Bonaventure, Pool)

  • (Ap Photo/Laurent Cipriani)

  • L’uomo missile Peter Sagan. Forte, fortissimo. Ma lo sprinter slovacco, pronosticato di tanti successi a questo Tour, non è riuscito a imbroccare una volata che sia una. Qui lo vediamo dopo una caduta, venerdì (Epa)

  • Figure non secondarie nel mondo del ciclismo: i massaggiatori. In genere sono ex corridori, ma sempre più spesso si tratta di veri e propri specialisti del massaggio. Intervengono subito dopo l’arrivo, consentendo di smaltire fatica e tossine (Ap Photo/Laurent Cipriani)

  • All’arrivo, asciugamani e massaggio per l’olandese Laurens ten Dam

  • «Scorta» al francese Peraud

  • Ed ecco una delle prime pioniere del massaggio nel mondo del ciclismo: l’americana Shelley Verses. Era il 1988, seguì squadre al Giro e al Tour. Oggi vive negli Stati Uniti, ha raccontato in questi giorni all’Equipe che l’ha ritrovata, e dirige una palestra

  • Valverde fora. Lo aiutano a ripartire mentre un tifoso fotografa la scena. Sovente il comportamento di certi ultrà lungo la strada ha causato problemi durante questo Tour. Appunto il caso dei selfie: ci si posiziona spalle al corridore e si scatta la foto. Comportamento pericolosissimo se il ciclista sopraggiunge a forte velocità (Afp)

  • Un corridore deve assolutamente andare al bagno. E chiede ospitalità a un camperista...

  • E infine le gambe del polacco Bartosz Huzarski: così si presentano alla diciottesima tappa, ancora tesissime